Alberto Biasi
La mia ricerca vuole coinvolgere creativamente il fruitore nel conferire animazione ed organicità alla materia.
Tempo fa sono rimasto colpito dalla spontaneità di un visitatore nel mio studio. Mi disse di non essere lui a guardare, ma di essere guardato dai miei quadri. D’istinto aveva superato le consuetudini e gli schematismi della cultura pittorica abituale.
Marina Abramovic
L’arte, la performance, deve essere consapevole del pubblico e uno dei modi per farlo è quello di dargli del tempo. L’arte poi non può essere monocorde, deve avere tante sfaccettature, deve disturbare, lenire, essere sociale e politica. Tutti questi elementi sono nel mio lavoro. Se lo scopo è solo quello di ‘curare’ diventa una scemenza New Age, è questa non è affatto la direzione del mio lavoro, che è quella di essere creativo e dare luminosità e ossigeno al pubblico.
Francesco Fabris
Il mio consiglio, dunque, è quello di continuare su questa strada, perseverando nel considerare la maggiore regolamentazione dei rapporti come un’occasione di crescita e sviluppo del movimento, soprattutto in Italia.
Mustafa Sabbagh
Vivo l’arte in una doppia dimensione: come atto e come messaggio. Ho bisogno di credere nell’arte tanto quanto non credo affatto nei confini.
Photo credit Elisabetta Claudio.
Luca Maria Patella
aro, sa?! E semino, e .. se mino! .. eh, se mino ..
Nicola Maggi
Io non voglio influenzare nessuno, mi piace dare dei consigli, condividere il mio punto di vista o aiutare gli altri a tirar fuori il proprio, questo sì. E non disdegno il confronto diretto.
Ognuno di noi possiede un pezzetto di “verità” e più ne mettiamo insieme più ci avviciniamo alla “Verità” con la “V” maiuscola. Ma nessuno la possiede per intero.
Mi piace pensare che “Collezione da Tiffany” sia una parte, magari importante, di questo processo che potenzialmente può far crescere lo spirito critico collettivo.