Ilaria Bignotti
Credo che il nostro lavoro, di artisti come di curatori e critici, sia rivolto e debba essere rivolto alla comunità nella quale viviamo.
Altrimenti è puro, e drammaticamente vacuo, intrattenimento.
Per questo amo così tanto la ricerca degli artisti di nove tendencjie.
Foto di Andrea Clerici
Amanda Nicoli
Tony Oursler, con grande umiltà, non vende risposte personali o preconfezionate, si limita a sottolineare quanto il sentimento che guida la nostra vita sia comune, universale e immutato.
In un momento dove il digitale è parte integrante della quotidianità di ognuno, anche i metodi di comunicazione devono essere adeguati e realizzati in modo tale da poter vivere sui social.
Antonio Addamiano
Credo che creare un legame con l’artista con cui si lavori sia fondamentale, soprattutto negli ultimi anni: avere un rapporto diretto fa nascere un senso di collaborazione autentico, e ciò mi permette di continuare a fare ciò che la mia galleria fa ormai da tempo: creare un legame autentico con l’artista, affinché sia possibile presentare mostre uniche.
Marco Bolognesi
Tutto il mio lavoro si sviluppa attorno alla ricerca di identità perché senza una precisa identità non possiamo esistere.
Mauro Stefanini
È ovvio che non si possa prescindere dall’aspetto commerciale che evidentemente caratterizza la nostra professione, ma la produzione di cataloghi, la riscoperta di maestri storici o la proposta di giovani artisti ci permette di lasciare una traccia tangibile del nostro operato arricchendo, nel nostro piccolo, il patrimonio culturale della società in cui viviamo.
Kara Walker
In giro per l’Europa mi è sembrato che l’aspetto di disperazione che c’è nel mio lavoro non fosse evidente. Forse il mio è un discorso sul colonialismo che parla ad una sensibilità americana più che europea.