Yukinori Yanagi non è forse un nome familiare al grande pubblico italiano, almeno non quanto altri artisti giapponesi più commerciali, ma questa retrospettiva è tra le proposte più interessanti ospitate negli ultimi tempi nello spazio milanese, e riflette l’approccio profondo tipico del vero idealista.
La mostra mi sorprende già dal primo incontro: mi trovo davanti a un’enorme montagna di rottami — barche, auto, barili, sacchi di sabbia — sormontate dall’occhio gigantesco di Godzilla, il mostro mutante creato per il cinema negli anni ’50 (Project Godzilla – The Revenant from “El Mare Pacificum” 2025), frutto del trauma atomico giapponese. Questa figura mostruosa, insieme ad altri personaggi di cinema e fumetti che assunsero nel dopoguerra riferimenti culturali – racconta l’artista durante la presentazione della mostra- ha abitato i suoi ricordi d’infanzia a Fukuoka. Sull’orbita dell’occhio sono proiettate, a tratti, immagini reali di esplosioni nucleari: Hiroshima, ma anche i test nel Pacifico.

Yukinori Yanagi: “ICARUS” . Veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025. Primo piano: Article 9, 1994 Secondo piano: Project God-zilla 2025 The Revenant from “El Mare Pacificum”, 2025| ©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio
Il tema del nucleare attraversa l’intera mostra come un’eco persistente. Lo si ritrova in versione letterale in Absolute Dud (2007), replica in ferro della bomba sganciata su Hiroshima, sospesa a pochi metri da terra, muta e immobile, e ancora nelle grandi stampe Atomic Clouds e Ground Zero (2024), che riportano la nube atomica in scala monumentale. Fino a Ground Transposition – Hiroshima (2025), una sfera gonfia di elio sospesa nel Cubo di HangarBicocca, rivestita con terra proveniente dalla città colpita dalla bomba.

Yukinori Yanagi: Atomic Clouds over Ground Zero (Left) From the Ground, Hiroshima, 8:30 am, August 6, 1945 (Right) From the Sky, Hiroshima, 8:30 am, August 6, 1945 Cyanotype exposed bythe sun of 8:30 am, August 6, 2024, 2024- Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 | ©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e PirelliHangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio
Appartenente alla generazione cresciuta durante la bolla economica degli anni ’80 Yanagi, dopo gli studi in Giappone, si trasferisce negli Stati Uniti nel 1988, dove segue il corso di Vito Acconci alla Yale University e si avvicina all’idea dell’arte come strumento per stabilire delle relazioni, più che come oggetto.
Il primo vero riconoscimento internazionale arriva con The World Flag Ant Farm, presente alla Biennale di Venezia nel 1993, di cui una versione è installata nel Cubo di HangarBicocca: più di 200 bandiere di sabbia colorata contenute in teche collegate da tubicini trasparenti. Mi avvicino incuriosita ad osservare dei puntini neri che li attraversano: sono formiche che scavano gallerie all’interno delle teche e dissolvono lentamente i simboli nazionali delle bandiere. Una metafora ingegnosa quanto efficace.

Yukinori Yanagi: “ICARUS” Veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 | ©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio
Nel 1992 Yanagi torna in Giappone, e reagisce al consumismo e alla spettacolarizzazione del sistema dell’arte americano prendendo la direzione opposta: con un’inclinazione anti-urbana, lontano dai circuiti istituzionali e radicata nella storia e nella memoria collettiva. Una posizione che si accompagna a una riflessione lucida e continua sulle idee di nazione, appartenenza e confine.

Yukinori Yanagi: The World Flag Ant Farm 2025, 202. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milan, 2025 | ©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio
A colpirlo in Giappone è la profonda frattura tra le città iper-moderne e iper-popolate e le campagne che rapidamente si svuotano. È da questa frattura che nasce il suo impegno nelle isole lontane e poco accessibili del mare interno di Seto. Nel 2008 trasforma una vecchia fonderia sull’isola abbandonata di Inujima in un museo diffuso, oggi meta di turismo culturale. Due anni dopo fonda Art Base Momoshima, progetto ancora più radicale: sull’isola dove oggi vive, coinvolge gli abitanti – perlopiù anziani – nella creazione di uno spazio d’arte e vita condivisa, recuperando edifici in disuso e restituendo senso e presenza a un luogo altrimenti dimenticato.


Yukinori Yanagi: Icarus Container 2025, 2025 (particolare). Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milan, 2025©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, MilanoFoto Agostino Osio
Uno degli interventi che mi hanno più colpito, Icarus Container (2025), nasce in questo contesto. Adattamento di un lavoro precedente per Inujima, l’opera si sviluppa in un percorso immersivo all’interno di una serie di container, e s’ispira al mito di Icaro: l’ambizione che si spinge troppo in alto e finisce per bruciarsi. Mi muovo tentoni al buio in un percorso disorientante, fra rumori metallici emessi da un sole nucleare e versi della poesia Icarus del poeta Yukio Mishima incisi su specchi: alla fine, non senza un certo sollievo, vedo la luce del sole che filtra da una torre verticale, alla base della quale uno specchio riflette il cielo di Milano. Qui Icaro è una figura doppiamente simbolica, legata al sole nucleare e alla figura di Mishima, celebre intellettuale e ultranazionalista radicale e controverso: si tolse la vita nel 1970 per protestare contro l’occidentalizzazione del Giappone.

Yukinori Yanagi. Hinomaru Illumination 2025, 2025. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milan,2025 |©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio
Icarus è un esempio coinvolgente di come l’arte può ancora interrogare il presente e le sue contraddizioni attraverso la storia. Le sue opere sviluppano un discorso su diversi piani, in cui i concetti s’intrecciano senza mai risolversi del tutto. Questo rifiuto di semplificare è un invito a riconoscere la complessità come strumento critico per abitare il tempo in cui viviamo.

Yukinori Yanagi: The World Flag Ant Farm 2025, 2025 (particolare). Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano,2025 | ©YANAGI STUDIO Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio
Fonti e approfondimenti:
Yukinori Yanagi Icarus – PirelliHangarBicocca -Navate- al fino al 27/07/25 .
Info: https://pirellihangarbicocca.org/exhibitions/in-corso/
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