Fondata da Camilla Moresi nel 2019, G/ART/EN Gallery nasce a Como come spazio dedicato alla scena dell’arte ultra contemporanea internazionale.
Qui viene infatti lasciato campo libero alle voci più attuali del panorama artistico, soprattutto ad artisti visivi e pittori emergenti, per favorire un dialogo aperto alla possibilità.
Grazie all’impegno costante nella promozione di un vivace scambio culturale che porta nuove generazioni di artisti stranieri ad esporre in Italia, il lavoro di scouting di Camilla Moresi ha catturato l’attenzione del pubblico di appassionati e collezionisti di arte emergente.
Io stessa seguo con curiosità la programmazione di G/ART/EN Gallery fin dai suoi esordi, cercando di monitorare quelle realtà che hanno tutte le carte in regola per diventare una premessa per il futuro del settore contemporaneo.
E ora scopriamo insieme a Camilla Moresi, direttrice di G/ART/EN Gallery, che cosa significa essere una giovane leva che si occupa di giovani proposte nella provincia italiana.
>> Fonti e approfondimenti in fondo all’intervista.
Ritratto di Camilla Moresi, direttrice di G/ART/EN gallery (Como)
La tua galleria d’arte è abbastanza giovane. Puoi parlarci del suo nome e della sua missione contemporanea?
Camilla Moresi: Ciao Alice, grazie dell’invito.
Il nome così come il progetto della galleria è nato quando vivevo ancora a Zurigo, infatti ‘garten’ in tedesco significa giardino.
Mi piaceva l’idea di una galleria inclusiva che, come un giardino appunto, diventasse un luogo per socializzare e per trascorrere del tempo ispirati dalla bellezza e dall’arte.
In una realtà piccola come Como, la missione (o la sfida piuttosto) era quella di offrire alla comunità locale un evento culturale e sociale alternativo.
installation view: Gabe Cortese – Soft Spot, 2023 – G/ART/EN Gallery, Como
Hai vissuto in diverse città prima di ritornare a Como e aprire G/ART/EN Gallery.
Che cosa ti sei portata a casa e che cosa invece ti manca nell’attuale contesto?
Camilla Moresi: Le esperienze all’estero sono state fondamentali per la mia crescita personale e per poter arrivare ad aprire la galleria.
Credo di aver assorbito molto anche solo inconsapevolmente, soprattutto l’apertura mentale e la curiosità per esperienze nuove – quello che manca sostanzialmente in una realtà di provincia.
Viaggiare molto mi permette poi di scoprire sempre nuovi artisti, visitando altre gallerie o fiere. Imparando dagli altri insomma. Forse questo è l’aspetto che mi manca di più, un contesto attivo e stimolante.
installation view: Alejandra Moros – Pierce, Push, Pull, 2023 – G/ART/EN Gallery, Como
Il focus è ben esplicitato nel claim della galleria “exhibition space for international emerging artists”: uno spazio espositivo per artisti emergenti internazionali.
Che cosa ti guida nella ricerca e nella scelta degli artisti che esponi in galleria?
Camilla Moresi: La galleria nasce proprio dal desiderio di portare in Italia (e in una realtà ancora più decentrata come Como) giovani artisti internazionali che altrimenti non si avrebbe occasione di conoscere o vedere il loro lavoro dal vivo.
Dedico molto tempo al lavoro di scouting, e cerco artisti che abbiano precise caratteristiche: un linguaggio molto personale e ben riconoscibile, un topic chiaro che possa essere di stimolo per il pensiero, e infine professionalità.
Cerco infatti di proporre ai miei collezionisti una selezione di artisti che abbiano solidità per una crescita futura, offrendo loro la chance di acquisirli in collezione quando sono ancora accessibili – anticipando leggermente il mercato.
Ovviamente nessuno ha la sfera di cristallo, ma basandomi su una analisi di informazioni e intuizioni per ora sono riuscita a proporre alcuni artisti che nel giro di pochi anni hanno avuto una crescita importante.
installation view: Untold Stories, 2023 – G/ART/EN Gallery, Como
from the lef, work by: Avery Wheless, Michael Lombardo, Ben Tong
Cosa significa lavorare con gli emergenti e quali sono le peculiarità di questa nicchia?
Camilla Moresi: É una bella sfida! In tutti i sensi…
Ovviamente è stimolante perché sono tutti artisti giovani con molto entusiasmo. Alcune volte non ti nego che mi fanno impazzire, perché come risvolto della medaglia hanno una grande volubilità!
A livello di mercato invece c’è una corsa tra gallerie per riuscire ad arrivare per primi, però anche grande soddisfazione quando si trova l’artista giusto con cui si ha sintonia e si riesce a crescere insieme.
La nicchia dell’ultra contemporaneo è una comunità molto vivace, con collezionisti giovani molto attenti e attivi. Con alcuni di loro si è instaurato un rapporto di vera amicizia!
installation view: Giulia Messina – Tricky Flavour, 2022 – G/ART/EN Gallery, Como
Parliamo di digitale e di nuove tecnologie applicate all’arte.
Che cosa ne pensi?
Camilla Moresi: Tema controverso.
Personalmente non credo né nel futuro degli NFTs né nel concetto di AI come potere creativo a sostituzione degli artisti.
Credo piuttosto nell’uso della tecnologia digitale come strumento applicato dall’artista stesso.
Per esempio, ho presentato in passato lavori di Gioele Amaro, che si definisce un ‘digital painter’: utilizzando diversi strumenti digitali e applicazioni rielabora delle immagini jpeg fino ad arrivare a delle composizioni astratte, che sono poi prodotte su tela con stampa ad ink jet in edizioni singole. Ecco, questo per me è il perfetto connubio tra arte e digitale.
installation view: Phigital., 2022 – G/ART/EN Gallery, Como
from the left, work by: Katie Hector, Gioele Amaro.
Quali progetti hai in programma per la tua galleria?
Camilla Moresi: Il 2024 sarà un anno di cambiamento e nuove avventure.
Dall’anno prossimo infatti ospiterò in galleria una residenza per artisti: BOTTEGA.
Lo spazio della galleria sarà convertito in uno studio per artisti per la durata di un mese, e gli artisti lavoreranno e produrranno i loro lavori lì.
Un progetto nato per attivare lo spazio e coinvolgere più attivamente la comunità nella fase del processo creativo e nel dialogo con l’artista stesso.
L’ispirazione sono proprio le botteghe rinascimentali, ovvero quegli spazi su fronte strada dove gli artisti creavano le loro opere ma anche delle vere e proprie scuole di produzione.
Quali sono state le principali sfide affrontate in questi primi particolari anni di apertura, tra chiusure forzate e riprese, e quali le prospettive di sviluppo futuro?
Camilla Moresi: La sfida più grande è stata coinvolgere i Comaschi!
Mentre collezionisti e appassionati dell’arte seguono attivamente e supportano il programma della galleria, il vero sforzo è riuscire a comunicare l’arte ai non addetti al mestiere.
Per questo spero che con il nuovo progetto – BOTTEGA – le persone si sentiranno più invogliate a partecipare grazie alla presenza dell’artista.
Waldemar Zimbelmann: Untitled, 2023 – oil on linen in wooden frame, 160 x 100 cm
Chiudo con una domanda di rito: che cosa sogni per il futuro dell’arte contemporanea in Italia?
Camilla Moresi: Spero in un maggior dialogo tra Istituzioni e Gallerie, con più musei dedicati all’arte contemporanea. Come da modello americano, dove molti musei presentano e acquisiscono artisti emergenti e mid-career. Svecchiarci un po’ insomma 🙂
FONTI e APPROFONDIMENTI:
– sito ufficiale di G/ART/EN Gallery, Como (link)
MOSTRE IN CORSO:
– WALDEMAR ZIMBELMANN – ACOUSTIC FACES : 11 NOVEMBER – 20 DECEMBER 2023
– YUKINE YANAGI – THE ULTRAVIOLET PRINCIPLE : 11 NOVEMBER – 20 DECEMBER 2023
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