Vi racconto un po’ di ArtVerona 2023!
Nel fine settimana dal 13 al 15 ottobre scorso, la diciottesima edizione della fiera ha presentato 130 gallerie e 15 spazi no profit insieme a talk, aree tematiche e iniziative dentro e fuori dai padiglioni.
Anche quest’anno la città è stata partecipe di un ricco programma culturale che dai tradizionali luoghi del contemporaneo si è esteso ad altri spazi cittadini, rinnovando il legame con il territorio e fra pubblici diversi.
Sono inoltre stati assegnati 13 premi in collaborazione con realtà pubbliche e private.
E com’è stata ArtVerona 2023?
Rilassante: corridoi ariosi, panchine libere, non troppa gente; padiglione 11 sempre rassicurante, padiglione 12 un po’ meno divertente del solito; una certa pulizia visiva. Questa è la mia opinione personale, di visitatrice più o meno disinteressata e non collezionista.
Per avere un riscontro effettivo, ammettendo che il criterio di valutazione non possa che misurarsi in vendite, bisognerebbe chiedere ai galleristi, a tutti i galleristi partecipanti.
Anche leggere il resoconto ufficiale può aiutare a vedere la situazione da tutti i punti di vista: https://artverona.it/si-e-conclusa-la-diciottesima-edizione-con-il-segno-positivo/
E ora veniamo alla consueta selezione di artisti che vi propino ogni volta che vado a una fiera dell’arte contemporanea!
(Qui trovate le selezioni di tutte le fiere; qui trovate tutti gli artisti selezionati ad ArtVerona)
Dopo aver guardato ogni stand con il massimo dell’attenzione concessa, mi fermo a fare mente locale, possibilmente seduta, e cerco di rispondere esattamente alla domanda che assilla la mia mente frastornata da tanta arte: che cosa mi porto a casa da questa ArtVerona 2023 che non trovo nelle altre fiere?
Così approfondisco nomi sempre nuovi e diversi.
Ormai dovrebbe essere chiaro che la mia non è una classifica, ma solo un momento per conoscere meglio alcuni meritevoli artisti, 3 proposte alla volta, cercando di capire le direzioni della ricerca artistica attuale.
Oggi incontriamo 3 artisti, nati tra gli anni ’70 e ’90, che si muovono tra scultura, pittura e digitale-analogico.
Ciascun artista è presentato dalla galleria di riferimento.
- VILLA CONTEMPORANEA (Monza) racconta ELISA CELLA
- KROMYA Art Gallery (Lugano; Verona) racconta DARIO TIRONI
- ATIPOGRAFIA (Arzignano) racconta JOSH ROWELL
Installation view: ArtVerona 2023
PS: Vi è piaciuto il Red Carpet di Peter Halley?
@ VILLA CONTEMPORANEA, Monza
Perché hai scelto di presentare ELISA CELLA ad ArtVerona 2023?
Monica Villa, gallery director: Ad ArtVerona ho presentato due artiste Elisa Cella e Anna Turina.
Elisa Cella è un’artista con la quale lavoro da alcuni anni, la prima personale in galleria, infatti, risale a maggio 2019. A settembre 2022 c’è stata la sua seconda personale nella quale ha presentato il nuovo progetto “Microbiota”, nato tra il 2021 ed il 2022 e tuttora in corso, che ha preso vita, in principio, dallo studio e dalla realizzazione dei disegni su carta di precise forme biologiche che, successivamente, si sono trasformate in dipinti su tela e forme in metallo.
Elisa è un’artista di formazione matematica, da sempre affascinata dalla scienza e dalla biologia cellulare, nota per la sua personalissima ricerca pittorica circolare.
In fiera ho voluto portare i suoi piccoli dipinti ad olio della serie Microbiota che rappresentano i virus. L’artista ha iniziato a studiare la forma del Sars Cov 2 e, successivamente, affascinata dalle forme biologiche, ha esteso il suo interesse verso altri virus che, visti al microscopio, risultano pervasi di una straordinaria bellezza. Cella li ha interpretati con la consueta modalità pittorica circolare, aggiungendo colori vivaci.
In ambito scientifico, quando si parla di microbiota si fa riferimento alla totalità dei singoli microrganismie dei virus che vivono e colonizzano uno specifico ambiente in un determinato tempo. In maniera analoga, le forme pittoriche di Elisa si impossessano dello spazio espositivo e si riproducono generando una popolazione di forme tanto affascinanti quanto misteriose.
Scrive Luca Panaro: “Elisa Cella studia gli elementi biologici sui libri di scienza e li riproduce introducendo un’importante componente processuale: il tempo. Il lungo processo di realizzazione diviene un elemento fondamentale nella sua ricerca, cerchio dopo cerchio, a mano libera, in maniera ossessiva, l’opera si riproduce come accade agli organismi, dando origine a forme pressoché infinite, il cui limite è scandito soltanto dal tempo necessario alla realizzazione”.
Il progetto Microbiota si è sviluppato ed è diventato anche un libro d’artista a tiratura limitata.
In fiera erano presenti anche le sue forme in metallo tagliate a laser e verniciate, una bianca, interpretazione di un neurone, simile a quella che è esposta in permanenza al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MAC), ed una nera a rappresentare i tentacoli di un’Ameba.
Elisa Cella: 23-C28 (olio su acrilico su tela, 20×21 cm, 2023) Virus Dengue
Elisa Cella: 23-C29 (olio su acrilico su tela, 20×21 cm, 2023) HIV
Installation view: ArtVerona 2023, stand VILLA CONTEMPORANEA
Works by Elisa Cella
>> www.villacontemporanea.it
>> www.elisacella.it
@ KROMYA Art Gallery, Verona – Lugano
Perché hai scelto di presentare DARIO TIRONI ad ArtVerona 2023?
Riccardo Steccanella, gallery director, Verona: La scelta di portare Dario Tironi ad ArtVerona, credo sia stata stimolata, oltre che dall’aspetto estetico e di gradevolezza del suo lavoro, anche da una sorta di presa di coscienza. Per alcuni aspetti il lavoro dell’artista sembra arrivare dalla vecchia scuola, quando fare arte era una necessità, era un grido d’aiuto e questo grido d’aiuto non lo possiamo più ignorare!!
Da sempre infatti Dario Tironi Indirizza la sua ricerca artistica verso temi e problematiche che caratterizzano la società contemporanea come i risvolti ecologici e le conseguenze dell’attività umana sull’ambiente, gli squilibri globali, le contraddizioni del sistema capitalista-consumistico, l’alienazione dell’essere umano.
Nella sua pratica artistica si serve di una moltitudine di materiali eterogenei, spesso presi dalla quotidianità, oggetti trovati e materiali di scarto, prodotti dell’”Era della plastica”: accessori, apparecchi tecnologici, giocattoli, elettrodomestici e soprammobili, gadget di ogni tipo e prodotti di massa.
Elabora il suo linguaggio partendo dai frammenti della società dei consumi: elementi carichi di simbolismi e reminiscenze, assemblati, modificati o accostati per dare vita a nuove forme e significati che portano a porci delle domande sulla sostenibilità delle azioni umane.
BAGNANTE CONTAMINATA – 2022 resina e oggetti cm 50x180x60
CONTAMINATED HEAD – 2023 resina e oggetti cm 22x32x17
L’acqua, quale elemento indispensabile per la vita e in cui è nata la vita, viene da sempre associata all’idea di purezza e di benessere. Con l’impatto delle attività umane e le problematiche ambientali che ne derivano, l’acqua diventa oggi una preziosa risorsa da salvaguardare, dato che è recettore di una moltitudine di sostanze e materie inquinanti che ne minano la purezza.
Una di queste materie è la plastica e in particolar modo i contenitori di liquidi che sono tutt’oggi molto utilizzati per il trasporto dell’acqua stessa.
Le due sculture nascono dall’idea di mettere in relazione questo elemento con il corpo umano, che è anch’esso contenitore, un involucro vuoto che solo attraverso l’acqua può esistere e prendere forma.
La purezza della forma e la trasparenza sono tuttavia minate da elementi estranei che ne viziano la sostanza dando la sensazione di una preziosità guastata. Involucri, bicchieri e frammenti creano un micro-mondo cristallizzato all’interno della resina, riflettendo l’ambiente acquatico contaminato.
Dario Tironi: BAGNANTE CONTAMINATA – 2022 resina e oggetti cm 50x180x60
Dario Tironi: CONTAMINATED HEAD – 2023 resina e oggetti cm 22x32x17
>> www.kromyartgallery.com
>> www.dariotironi.com
@ ATIPOGRAFIA, Arzignano
Perché hai scelto di presentare JOSH ROWELL ad ArtVerona 2023?
Elena Dal Molin, gallery director: In occasione di Art Verona 2023, Atipografia Galleria d’Arte Contemporanea ha scelto di presentare un’opera dell’artista Josh Rowell dalla serie inedita Walking Pieces. La tela è stata esposta nella prima mostra personale di Rowell in Italia dal titolo Rhizoma, visitabile presso la galleria dal 7 ottobre 2023 al 20 gennaio 2024.
Ritengo che il lavoro di Josh Rowell incarni perfettamente, tramite la serie presentata in fiera, una certa contemporaneità e che l’artista rappresenti con un linguaggio intuitivo e diretto una delle tematiche che segna la nostra quotidianità.
Le opere di questa serie rappresentano una riflessione su come la tecnologia si rapporta alle nostre vite, approfondendo la dicotomia temporale tra mondo reale e mondo digitale che caratterizza il XXI secolo.
Ogni tela è la fotografia di una singola passeggiata in mezzo alla natura inglese. L’immagine viene suddivisa in sezioni corrispondenti ad un minuto ciascuna sulle quali l’artista interviene con della pittura in acrilico fosforescente oscurando i minuti esatti in cui era assorto dal/nel suo smartphone.
I lavori trasmettono vividamente il concetto a cui Rowell si riferisce come “distrazione digitale”. È un ragionamento sul tempo, sullo spazio, sul reale e sul virtuale.
Josh Rowell è un artista giovane, classe 1990, inglese, non ancora rappresentato in Italia, ma con un importante seguito a livello internazionale.
Atipografia ha pensato fosse di particolare interesse presentare l’opera Thornythwaite, 18/04/23, 60 minutes in una manifestazione come ArtVerona che, sotto la direzione di Stefano Raimondi, cerca di porsi come una fiera aperta a proposte sperimentali e che incentiva la partecipazione di un pubblico sempre più internazionale.
Josh Rowell: Thornythwaite, 18-04-23, 60 minutes, 2023 – acrilico su stampa digitale cm 120 x 80 | ph. Luca Peruzzi
Add comment