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ArteFiera 2023: 4 artisti tra gli stand di Bologna

In occasione di ArteFiera 2023, 4 gallerie presentano il lavoro di 4 artisti nati tra gli anni ’90 e ’70, selezionati durante la visita da Alice Traforti.

ArteFiera è tornata, ricollocata nei suoi cari padiglioni alla fine dell’inverno.
La luce naturale che filtra da ogni lato e il cortiletto interno regalano al visitatore un’atmosfera incoraggiante e una rapida efficace scappatoia dai lunghi e curati corridoi che scandiscono il percorso di visita e le necessarie pause di riflessione.

Quest’edizione per me è stata meditativa e forse fin troppo rassicurante – del resto chiunque vada a Bologna sa già che cosa aspettarsi, e continua sempre a tornarci.

Quindi che ci facciamo qui, parliamo degli stessi amati e noti artisti?
Oppure ci affidiamo all’istinto, e ci lasciamo guidare appena sotto la superficie di queste chiare fresche e dolci acque bolognesi.

>> Fonti e approfondimenti in fondo all’intervista.

overview ArteFiera 2023 | courtesy ArteFiera

overview ArteFiera 2023 | courtesy ArteFiera


@ Galleria Umberto Di Marino, Napoli
Perché hai scelto di presentare EUGENIO TIBALDI ad ArteFiera 2023?

La scelta degli artisti e delle opere da presentare in una fiera rientra in un percorso processuale che si inserisce, si adegua e trova il suo posto all’interno di un discorso portato avanti dalla galleria durante il corso di tutto l’anno.

In questo caso, la decisione di inserire queste due opere di Eugenio Tibaldi (1977), è parte integrante di una volontà, da parte della galleria, di analizzare il rapporto esistente o potenziale fra l’uomo e la natura. Per far questo è fondamentale selezionare opere di artisti che non solo si approccino al tema con rispetto e competenza, ma che sia parte integrante del lavoro e dell’opera, anche una ricerca scientifica rigorosa ed attenta, esattamente come nel caso di Eugenio Tibaldi.

Le tavole del progetto Giardino Abusivo denunciano l’urgenza di una nuova forma di sostenibilità tramite la proposta di un Giardino all’italiana alimentato da un sistema di depurazione di acqua di recupero che cresce tra televisori rotti, materassi e altri oggetti. Rovesciando la retorica estetica delle rovine contemporanee, il progetto indica una possibilità di rinascita in cui riecheggia il Terzo Paesaggio di Gilles Clément.

Il progetto è stato realizzato in occasione di un bando indetto dalla città di Milano nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci, che Eugenio Tibaldi vince. L’opera originale, presentata al Museo del Novecento di Milano, si configura in un’installazione, una sorta di giardino stratificato costituito da vari elementi di riciclo, collegati da un sistema di tubazioni per l’irrigazione.

Inserendosi nel solco della ricerca dell’artista nell’ambito delle forme di architettura e soluzioni abitative informali e spontanee, l’opera ne sottolinea e valorizza gli aspetti inerenti l’interazione fra la nozione di ecologia e tecnologia. “Ho immaginato di abbinare le nuove tecnologie di coltivazione indoor alle estetiche di oggetti e arredi esausti, ri-funzionalizzandoli e rendendoli nuovamente attivi.”

Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi a partire da un’ “estetica informale” tipica delle periferie urbane, regala una seconda vita e un nuovo senso agli oggetti. L’opera crea una nuova forma di paesaggio contemporaneo che invita alla partecipazione e alla cura collettiva.

Eugenio Tibaldi: Giardino abusivo project 01, 2019 - tecnica mista su carta, teca di legno, cm 100x150 | Courtesy l’artista e Galleria Umberto Di Marino

Eugenio Tibaldi: Giardino abusivo project 01, 2019 – tecnica mista su carta, teca di legno, cm 100×150 | Courtesy l’artista e Galleria Umberto Di Marino

ugenio Tibaldi: Giardino abusivo project 03, 2019 - tecnica mista su carta, teca di legno, cm 100x150 | Courtesy l’artista e Galleria Umberto Di Marino

Eugenio Tibaldi: Giardino abusivo project 03, 2019 – tecnica mista su carta, teca di legno, cm 100×150 | Courtesy l’artista e Galleria Umberto Di Marino

Umberto Di Marino | foto Sebastiano Luciano

installation view: Galleria Umberto Di Marino, Artefiera 2023 | Courtesy l’artista e Galleria Umberto Di Marino | foto Sebastiano Luciano


@ MAAB Gallery, Milano – Padova
Perché hai scelto di presentare WILL CRUICKSHANK ad ArteFiera 2023?

Michael Biasi, gallery director: In occasione di Bologna ArteFiera 2023 ho deciso di presentare opere di artisti giovani e mid carreer.

Tra questi Will Cruickshank, un artista inglese classe 1974, col quale lavoro da poco più di un anno e di cui, nel 2022, ho organizzato la sua prima personale italiana, Inside outside, nella mia galleria di Milano (MAAB ndr).

Will è un artista multidisciplinare che realizza opere di diverse tipologie tra cui sculture, installazioni tessili, stampe, video e foto, il tutto secondo uno stile riconoscibile, seguendo le correnti senza tempo dell’astrazione e del minimalismo.

Vive nell’Essex, nella campagna inglese, e dal 2015 lavora in tre silos di grano che ha convertito in studio.

Le sue opere nascono da macchinari sperimentali per la filatura messi a punto da lui stesso che, di conseguenza, sceglie i materiali (filati, legno, gesso e pigmenti) e i metodi di produzione (tessitura, colorazione, scultura). Nel suo lavoro la creatività è impiegata per mettere a punto tanto gli strumenti quanto gli oggetti che da essi originano.

Partendo dal legno, ma spesso riutilizzando attrezzature già presenti nel suo studio o oggetti meccanici, come betoniere e ruote da vasaio, e hardware rotti, Will ha infatti ideato e messo a punto telai complessi quanto sperimentali, torni improvvisati, ingegnose macchine da stampa e inedite tecniche di intaglio ad acqua per costruire un dialogo, a tratti anche ironico, tra le potenzialità della tecnica e lo stato fluido del colore e della materia.

Inoltre, anche per i filati cerca di raccogliere vecchi stock, ad esempio ha recuperato molto da una fabbrica che produceva uniformi per una scuola.

Il lavoro di Will, a mio avviso eclettico e geniale come la sua personalità, la continua ricerca e l’approccio artigianale, tutte caratteristiche che mi hanno conquistato, hanno avuto un buon riscontro da parte del pubblico.

Will Cruickshank: Spectrum Triple Peak, 2022 - filati misti, legno e chiodi, 108 x 63 x2 cm | Courtesy MAAB Gallery, Milano

Will Cruickshank: Spectrum Triple Peak, 2022 – filati misti, legno e chiodi, 108 x 63 x2 cm | Courtesy MAAB Gallery, Milano

MAAB Gallery, Milano

Will Cruickshank: Sliced Spindle S2: No. 15, 2019 – filati misti e legno, 113 x 31 x 16 cm | Courtesy MAAB Gallery, Milano

Will Cruickshank: Colour Field Triangle no.1, 2021 - filati misti, legno e chiodi, 68 x 73 x 2 cm | Courtesy MAAB Gallery, Milano

Will Cruickshank: Colour Field Triangle no.1, 2021 – filati misti, legno e chiodi, 68 x 73 x 2 cm | Courtesy MAAB Gallery, Milano


@ Red Lab Gallery, Milano – Lecce
Perché hai scelto di presentare SILVIA BIGI ad ArteFiera 2023?

Lucia Pezzulla, gallery director: Con Are you nobody too? Silvia Bigi (1985) si aggiudica il prestigioso Premio Fabbri per la fotografia contemporanea 2022.

Il progetto nasce da una fotografia ritrovata, un ritratto sfocato e sfuggente in una grana imperfetta: è l’unica immagine di Irma, sua prozia, per tutta la vita tenuta lontana – a causa della sua condizione mentale – dallo sguardo pubblico e dall’ufficialità di ogni genealogia familiare. A partire dalla sua identità negata, l’immagine si fa soglia attraverso cui decostruire il labile concetto di sanità mentale.

Fa luce sui tabù che da sempre accompagnano ogni disagio psichico, con particolare riferimento alla donna, che, nel corso della storia, è stata spesso bersaglio di pratiche di addomesticamento e assoggettamento a cui la mente si è ribellata.

Attraverso un’App che permette di far parlare il volto di una fotografia, Irma prende finalmente parola.
La voce è artificiale, generata grazie a un programma text-to-speech, una vocalizzazione interattiva che simula quella umana, ma che non ne restituisce la naturale spontaneità.
Intona un monologo prendendo a prestito parole di poetesse e scrittrici del 900 – a loro volta vittime di disturbi psichici– che si sfilano dal loro impianto narrativo per rintrecciarsi in una nuova trama.

Si infrange ogni tentativo di normalizzare l’inafferrabile, il complesso, così come ogni occasione di ridurre in tassonomia le differenti soglie di sensibilità e di intelligenza esistenti. Una dispersione del sé che si fa forza generativa attraverso l’alleanza della tecnologia.

Abbiamo presentato questo progetto ad ArteFiera perché si sposa perfettamente con la filosofia e gli obiettivi della Galleria: promuovere la cultura delle immagini ma ricercando contaminazioni e narrazioni di diverso tipo nella convinzione che possa generarsi una relazione proficua.
Esso coniuga in maniera innovativa e singolare differenti linguaggi, come fotografia, installazione, video per porre una riflessione attorno al complesso concetto di identità.

ArteFiera 2023 | Silvia Bigi: Are you. nobody, too?, 2022 - Video installazione, 2’ 52’

Silvia Bigi: Are you. nobody, too?, 2022 – Video installazione, 2’ 52’

ArteFiera 2023 | carta cotone, 18 x 27 cm - tiratura 14+1 cad.

Silvia Bigi: Opere dal progetto Are you. nobody, too?, 2022 – Still da video, Stampa giclée su carta cotone, 18 x 27 cm – tiratura 14+1 cad. (ogni opera ha un titolo diverso tratto dal testo pronunciato dal video)

ArteFiera 2023 | Christiana, Alejandra, Assia, Sara, Mary, Zelda, Sylvia, Alda, Emily, Virginia, 2023 - Dittico, Serigrafia su lastra di vetro, 39,5 x 59 cm ciascuna

Silvia Bigi: Siri, Anne, Elizabeth, Marina, Iris, Elise, Florbela, Gaspara, Charlotte, Petya, Ingrid, Christiana, Alejandra, Assia, Sara, Mary, Zelda, Sylvia, Alda, Emily, Virginia, 2023 – Dittico, Serigrafia su lastra di vetro, 39,5 x 59 cm ciascuna


@ Guidi&Schoen, Genova
Perché hai scelto di presentare VALENTINA NERI ad ArteFiera 2023?

Chico Schoen, galeery director: Abbiamo cominciato a lavorare con Valentina Neri (Milano 1991) dopo aver visto nel 2021 alcuni suoi lavori appartenenti alla serie Almanacco Toilet Club.

Per questo progetto la giovane artista milanese aveva seguito per tre anni (dal 2014 al 2016) le serate create da un gruppo di Drag Queen per il club milanese Toilet.
Il progetto si era sviluppato attraverso fotografie, descrizioni, titoli, illustrazioni, presentazioni e citazioni riportati in un libro, pubblicato nel 2018, che racconta un gruppo di persone libero ed emancipato illustrando la crescita dei personaggi e l’atmosfera colorata del mondo queer.

Al momento del nostro incontro Neri stava lavorando ad un nuovo progetto Oh Be A Fine Girl, Kiss Me. Le prime opere di questo nuovo progetto ci hanno entusiasmato e per questo abbiamo deciso di presentarle in anteprima assoluta all’interno del nostro stand ad Arte Fiera Bologna.

Oh Be A Fine Girl, Kiss Me è uno studio sulla vita delle stelle e sui materiali che le compongono in relazione all’essere umano.
I nostri corpi sono composti dalla stessa sostanza delle stelle, dalla loro esplosione arriva il calcio nelle ossa, l’ossigeno che respiriamo, il ferro nei globuli rossi, il carbonio nelle cellule e i nostri cuori battono grazie all’energia prodotta quando quelle sostanze furono generate.

Neri per i suoi lavori raccoglie degli elementi, zolfo, muffe, tessuti umani, li illumina, li compone e li fotografa.
Il risultato è sorprendente e ci permette di scoprire come si possano trovare all’interno del mondo microscopico visioni che ad un primo sguardo ci portano verso lo spazio lontano ed infinito. Come se la materia, cambiando punto di vista, ci portasse a scoprire sempre infiniti mondi e possibilità.

Il titolo della serie prende spunto dal sistema utilizzato dagli astronomi per catalogare le stelle dalla più calda alla più fredda, nello specifico OBAFGKM: O la più fredda e blu, M la più calda e rossa. Per facilitare la memorizzazione gli studenti anglosassoni inventarono la frase: “Oh Be A Fine Girl, Kiss Me”.

Valentina Neri: Polveri e muffe (Dusts and molds) / Oh Be A Fine Girl, Kiss Me, 2017 - Archival fne art pigment on matt cotton paper, UV70 conservative glass, 90x60cm

Valentina Neri: Polveri e muffe (Dusts and molds) / Oh Be A Fine Girl, Kiss Me, 2017 – Archival fne art pigment on matt cotton paper, UV70 conservative glass, 90x60cm

Valentina Neri: Arteriola umana e vetro (Human arteriole and glass) / Oh Be A Fine Girl, Kiss Me, 2022 - Archival fne art pigment on matt cotton paper, UV70 conservative glass, 90x60cm

Valentina Neri: Arteriola umana e vetro (Human arteriole and glass) / Oh Be A Fine Girl, Kiss Me, 2022 – Archival fne art pigment on matt cotton paper, UV70 conservative glass, 90x60cm

Valentina Neri: Zolfo (Sulfur) / Oh Be A Fine Girl, Kiss Me, 2022 - Archival fne art pigment on matt cotton paper, UV70 conservative glass, 90x60cm

Valentina Neri: Zolfo (Sulfur) / Oh Be A Fine Girl, Kiss Me, 2022 – Archival fne art pigment on matt cotton paper, UV70 conservative glass, 90x60cm


FONTI e APPROFONDIMENTI:
sito ufficiale ArteFiera, Bologna (link)
sito ufficiale Galleria Umberto Di Marino, Napoli (link)
sito ufficiale MAAB Gallery, Milano-Padova (link)
sito ufficiale Red Lab Gallery, Milano-Lecce (link)
sito ufficiale Guidi&Schoen, Genova (link)
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Alice Traforti

Founder e Redazione | Vicenza
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