Tornata per la sua nona edizione a Somerset House durante la settimana piu’ calda dell’arte londinese trainata da Frieze Art Fair, dal 14 al 17 ottobre 2021 la fiera ha presentato 48 gallerie internazionali, 14 in piu’ della scorsa edizione, provenienti da Europa, Africa e Nord America, con un record di 20 gallerie dal continente africano.
In mostra il lavoro di oltre 150 artist* emergenti e affermati, che lavorano con un’ampio spettro di mezzi. La fiera e’ stata accompagnata da 1-54 Forum, un programma di conferenze, panel, proiezioni, performance e letture curato dal Dr. Omar Kholeif, Direttore delle collezioni e Senior Curator presso Sharjah Art Foundation, online e in presenza a Somerset House, intitolato Continental Drift.
Come parte del programma di 1-54 Special Projects, la fiera ha collaborato con la casa d’aste Christie’s per presentare una mostra presso lo spazio di Duke Street. Sempre in collaborazione con Christie’s, e’ stata presentata una versione online di 1-54 con opere aggiuntive delle gallerie partecipanti e highlights della fiera stessa.
Abbiamo visitato la fiera e presentiamo qui di seguito (in ordine alfabetico), i progetti di tre gallerie e la proposta di opere digitali di Christie’s, presentata in fiera.
Christie’s Auction House.
In collaborazione con 1:54, Christie’s ha presentato una serie di cinque opere d’arte digitali di Osinachi, il famoso cripto-artista nigeriano. Le opere d’arte digitali sono state vendute come NFT (token non fungibili) in First Open: Post-War and Contemporary Art Online ed esposte sugli schermi presso il nostro stand in 1:54 Contemporary African Art Fair. Le opere sono state le prime opere digitali di un artista contemporaneo africano ad essere vendute da Christie’s in Europa e, altra prima per noi, lo stand di Christie’s è stato il primo per la casa d’aste ad essere presente in fiera.
La serie di cinque opere d’arte digitali, intitolata Different Shades of Water, è stata ispirata dall’iconico doppio ritratto di David Hockney, Portrait of an Artist (Pool with Two Figures), del 1972. L’iterazione di Osinachi ha immaginato come sarebbe apparsa la piscina con diverse tonalità d’acqua e esplorato la percezione dell’acqua e la sua materialità, ogni immagine presenta una figura in una posizione diversa.
Lavorando esclusivamente in Microsoft Word, la serie tecnicamente è stata un trionfo. Raffigurando soggetti maschili Neri nelle sue opere, Osinachi ha filtrato la narrativa di Hockney attraverso la sua biografia e il suo background culturale. In questa visione molto personale della storia dell’arte recente, Osinachi ha presentato un discorso potente in cui ha evidenziato i problemi che ha dovuto affrontare crescendo ad Aba, in Nigeria; tra questi l’ingiustizia, l’uguaglianza e le leggi molto severe sull’omosessualità.
Le NFT sono state ben accolte nella vendita online, tutte ricercate dagli acquirenti, realizzando collettivamente un totale di £ 155.000. Il mercato degli NFT è un mercato emergente in forte evoluzione ed è eccitante perché è democratico e dà potere agli artisti, e questo è sembrato il momento perfetto per offrire queste opere all’asta come parte della più ampia collaborazione di Christie con 1:54.
Guns & Rain, Johannesburg.
La galleria Guns & Rain ha presentato a Somerset House il lavoro degli artisti Thina Dube (Sudafrica 1993) e Tuli Mekondjo (Namibia 1982). Il lavoro di Thina Dube esplora la memoria umana, la parentela, la nostalgia e l’intimità. Incorporando aspetti della sua biografia ad elementi fantastici di altre storie, le stampe saturate e i dipinti figurativi di Thina Dube, sono il filtro per interpretare la sua esperienza vissuta e hanno spesso un motivo ricorrente, l’onnipresente ‘Doiley ’, un tappetino decorato con trafori fatto di stoffa o carta che prende il nome da un drappiere londinese che lo rese popolare nel XVII secolo e viene utilizzato per proteggere le superfici, presentare il cibo, coprire la testa o legare i fiori, rivelando la corrente sotterranea di intimità e tenerezza attraverso cui naviga la politica identitaria.
Il centrino, fonte dei ricordi nostalgici di Thina, era usato come elemento decorativo, ma con un significato storico e un contesto specifici. È arrivato insieme all’imperialismo e alle influenze vittoriane che si sono mobilitate per ricreare un luogo che ricordasse il sogno europeo. Nel contesto sudafricano, i centrini sono i resti dell’incursione coloniale nella sensibilità del modo di essere degli abitanti ed un esempio eloquente di come le persone continuano a vivere all’ombra della fine dell’apartheid.
Le opere d’arte a tecnica mista nell’ultima serie di Tuli Mekondjo giustappongono immagini fotografiche in bianco e nero con forme anatomiche ricamate su un patchwork di tessuto macchiato. Le fotografie mostrano scene stereotipate di nativi in posa, capanne circolari e edifici tipici delle missioni imbiancati, e sono state originariamente stampate su cartoline dall’Africa sud-occidentale tedesca (1884-1915), quella che oggi è la Namibia.
Oggi, queste e altre immagini e manufatti dell’era coloniale, per non parlare di termini come ‘nativi’ e ‘capanne’, suscitano risposte contrastanti. Dobbiamo confrontarci con essi, oppure è meglio ignorarli e dimenticarli? Nonostante si senta “paralizzato dalla tristezza, dalla rabbia e dalla pietà” al primo incontro con le cartoline, Mekondjo crede che sia essenziale affrontarli, poiché ci costringono a “guardare noi stessi e riconoscere i traumi dei nostri antenati”. Riconoscere quei traumi è un primo passo per garantire che non vengano trasmessi alle generazioni future.
Galerie Carole Kvasnevski, Paris.
A 1-54 London 2021, la Galerie Carole Kvasnevski presenta una selezione di nuovi dipinti di Sir Zanele Muholi, in dialogo con i lavori recenti di Lindokuhle Khumalo e con la serie in corso e l’ultima “Rinascimento” della fotografa camerunese Angèle Etoundi Essamba.
La nostra proposta espositiva intitolata « Identity[z] » si articola attorno ai tre artisti, che mettono in discussione la nozione di identità attraverso la loro pratica. In questo trio, Muholi appare come una personalità unificante e un tratto d’unione tra gli altri due artisti.
Più conosciuto come fotografo, l’attivista visivo Sir Zanele Muholi è stato a lungo un artista multidisciplinare. Come risposta pratica al confinamento, Muholi continua il suo lavoro di introspezione esplorando le molteplici identità e le politiche delle persone LGBTQ Nere in Sud Africa attraverso una serie di dipinti recenti. Muholi propone di reinterpretare la ritrattistica, genere pittorico che storicamente rappresenta i ricchi e i potenti. Attraverso questo gioco di specchi, Muholi decide di fare luce sulla nozione di genere. Il soggetto non è più Muholi ma la loro intima essenza e la loro non-binarità.
Lindokuhle Khumalo è un artista emergente che fa parte del collettivo Ikhono LaseNatali Project avviato da Sir Zanele Muholi nel 2018. L’arte di Khumalo esplora e porta consapevolezza su temi socio-politici e questioni culturali all’interno delle comunità rurali africane in particolare. Il suo lavoro è fondamentalmente un riflesso artistico di esperienze sociali stratificate e una ricerca personale che esplora gli attuali valori culturali, in parte visitando la sua spiritualità Zulu.
Al di là della loro amicizia di lunga data, Sir Zanele Muholi e Angèle Etoundi Essamba condividono la loro pratica fotografica da 3 decenni. Etoundi Essamba è un’artista impegnata in una riflessione sull’identità delle donne africane. Nella sua nuova serie “Rinascimento” che ha portato a un libro fotografico con lo stesso titolo, presenta una dichiarazione forte e genuina di eterna femminilità. Dice: «Sono affascinata dalle pieghe, dai colletti e dai pizzi in tutta la loro varietà, a causa del loro potente immaginario visivo e del loro fascino estetico. Sono simboli di abiti dalla forte connotazione, che rappresentano un ritorno a una certa nobiltà, eleganza e stravaganza, femminilità, grazia e splendore. Volevo reinterpretare e riportare questi simboli in un nuovo contesto e rivelare una nobiltà africana che le persone tendono a dimenticare».
THK Gallery, Cape Town.
THK Gallery è una galleria d’arte contemporanea dinamica, situata nel cuore di Città del Capo, in Sudafrica, con uno spazio sperimentale a Colonia, in Germania. Rappresentiamo artisti affermati ed emergenti dall’Africa e dalla diaspora, così come artisti internazionali, per presentare una vasta gamma di forme di arte visiva contemporanea in via di sviluppo.
Per 1-54 a Londra, abbiamo curato una presentazione multidisciplinare di giovani artisti sudafricani che lavorano con la figurazione e temi d’identità. All’interno di questo quadro curatoriale, c’era un contrasto intenzionale – dalle sculture in acciaio meticolosamente realizzate di Jake Michel Singer agli arazzi fatti a mano di Pierre Le Riche – e l’intenzione artistica, con le composizioni elegantemente riduttive di Lulama Wolf in dialogo con i ritratti ispirati al surrealismo di Lerato Motaung – per introdurre i collezionisti e le istituzioni in fiera alla ricca diversità all’interno del genere.
Abbiamo avuto un’incredibile risposta alla nostra presentazione, sia critica che commerciale, vendendo praticamente tutte le opere, con un dipinto di Lerato Motaung su larga scala che e’ stato acquistato da un’istituzione.
Per noi è importante che gli artisti che presentiamo abbiano un linguaggio visivo unico, che parli sia alla mente conscia che al subconscio dello spettatore con riferimenti stratificati.
Questo è in linea con uno degli obiettivi chiave della galleria, che è quello di contribuire al discorso sull’arte contemporanea presentando, a un pubblico globale, un’arte che introduce prospettive ed estetiche alternative allo status quo.
fonti e approfondimenti: - Guns & Rain, sito ufficiale - Galerie d'art Carole Kvasnevski sito ufficiale - THK Gallery sito ufficiale
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