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Art-Rite: innovazione e ultime tendenze in casa d’asta

La casa d’aste milanese Art-Rite racconta il proprio approccio innovativo, tra nuovi format, nuovi dipartimenti e ultime tendenze.

La casa d’aste Art-Rite nasce a Milano nel 2018 con un intento esplicitamente curatoriale.

Si ispira infatti ai valori dell’omonimo magazine newyorkese che, negli anni Settanta, vantava una stretta collaborazione tra editori e artisti di spicco per offrire al pubblico la massima qualità.

Grazie all’alternanza di format innovativi che non lasciano niente al caso, Art-Rite auction house si propone di scovare l’oggetto del desiderio, quel pezzo che riesce a portare un valore aggiunto a ogni tipo di collezione, tenendo conto delle esigenze sia dei collezionisti più accaniti che dei nuovi appassionati.

Ogni catalogo è così costruito con una narrazione coerente, secondo fasce di prezzo, produzioni e periodi, in grado di raccontare anche ciò che sta nelle pieghe della storia dell’arte, tra un’icona e l’altra.

Le limitazioni degli ultimi anni hanno fatto da stimolo per trovare anche in questo settore nuove modalità di coinvolgimento del pubblico e quindi nuovi modi di vivere un’asta.

Le tecnologie NFT e il fenomeno connesso, l’arte immateriale e le sue recenti aggiudicazioni hanno aggiunto ulteriori riflessioni.

Ci racconta tutto Attilio Meoli, socio fondatore e amministratore unico di Art-Rite.

Ritratto di Attilio Meoli, amministratore unico di Art-Rite
Attilio Meoli, amministratore unico di Art-Rite
Art-Rite si distingue per un approccio innovativo al mondo delle aste. Come avviene l’ideazione di un’asta?

Attilio Meoli: A livello operativo l’asta viene concepita in maniera convenzionale e secondo le procedure comunemente adottate dal settore.

L’elemento di innovazione è più da ricercare nell’approccio generale dovuto senza dubbio alla nostra giovane età e volontà di abbracciare e riattualizzare l’eredità dell’omonima esperienza editoriale, nata nel Greenwich Village a New York negli anni ’70, con l’obiettivo di assicurare al pubblico la massima attenzione curatoriale alla proposta artistica.

Oggi questi valori sono reinterpretati in chiave attuale dalla nostra casa d’aste, volta a raccogliere l’eredità di quell’esperienza e rivolgersi ai collezionisti con una selezione di opere di significativo interesse storico-artistico.

Senza dubbio, gli elementi di maggior freschezza sono da ricercare in un’offerta non convenzionale per il contesto italiano relativa alla Comic Art e al formato di 4-U new Arte Contemporanea, con cui ci poniamo l’obiettivo di presentare al pubblico alcune tra le ricerche contemporanee di maggior rilievo degli ultimi 25-30 anni.

Banksy: Boys in Blue, 2015 – Vinile entro custodia serigrafata, su una tiratura di 100 esemplari, 31×31 cm | Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Recentemente avete lanciato una nuova iniziativa: una cena durante la quale sono stati battuti lotti “affordable” di maestri del 900 e contemporanei. A cosa vi siete ispirati?

Attilio Meoli: In linea generale, il tutto si è sviluppato non solo sulla base della volontà di sondare il terreno per un ritorno alle aste in presenza, ma anche di esplorare nuove alternative con cui concretizzare una simile intenzione, scegliendo di cogliere l’opportunità di aprirci alla commistione col settore culinario per fare da palcoscenico al nostro ritorno ‘offline’.

Per sua natura, l’asta ART-fordable si pone l’obiettivo di offrire ad una clientela sia di collezionismo maturo che di neofiti, l’occasione per approcciarsi facilmente al mercato stante le stime davvero contenute delle opere d’arte proposte in vendita.

In tema di nuove iniziative, Art-Rite ha istituito due nuovi dipartimenti – quello di Numismatica e Arte Antica – che si trovano ora in fase di raccolta in vista delle prime aste che si terranno rispettivamente il 23 novembre e il 16 dicembre.

Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021 | Maurizio Cattelan: Senza titolo, 1992
Maurizio Cattelan: Senza titolo, 1992 – cappello di carta da fata e motore contagiri, con base, 68x22x31 cm | Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Parliamo di arte immateriale e di Garau, andato all’incanto il 12 ottobre. È un fenomeno che metterebbe in relazione con quello degli NFT? Crede ci sia qualche legame?

Attilio Meoli: In questo senso non posso che rifarmi alle stesse parole di Garau che ho avuto il piacere di intervistare in occasione dell’asta dello scorso 18 maggio, quando abbiamo presentato per la prima volta il suo lavoro.

In merito alla tematica degli NFT è stato abbastanza categorico, affermando che: “Gli NFT e le mie sculture immateriali potrebbero sembrare imparentati, ma sono completamente diversi per tanti motivi.
Il primo è che gli NFT sono immagini visibili, jpg autografati che si collezionano e che se vuoi vedere lontano da uno schermo devi stampare, ritrovandoti poi una normale stampa che può avere chiunque. Le mie sculture sono uniche, non vedibili e irriproducibili nel modo più assoluto.
Un altro motivo è l’inquinamento. La produzione di NFT necessita di aumento della potenza di calcolo dei processori, potenziare le catene a blocchi che sono pesantissime da gestire, creando un pericoloso inquinamento che sarà sempre più esponenziale. Le mie sculture hanno la purezza di un concetto con zero impatto ambientale.
Inoltre gli NFT sono indirizzati esclusivamente a creare investimento.”

Partendo inoltre dal presupposto che si sta parlando di un ambito in una fase di pieno sviluppo, un altro aspetto da considerare è la sempre maggiore confusione tra il concetto di arte in sé ed il medium tecnologico impiegato per certificare in modo inequivocabile l’autenticità e la provenienza dell’opera (sistema blockchain).

Si assiste infatti sempre più alla tendenza di far coincidere le due cose, quando invece sarebbe più opportuno procedere con cautela tenendo sempre a mente una distinzione di fondo tra le due parti, soprattutto in relazione al fatto che il meccanismo tecnologico impiegato è solo una componente nella realizzazione dell’opera.

ritratto dell'artista Salvatore Garau, 2021 | ph. Paolo Sanna Caria
Salvatore Garau, 2021 | ph. Paolo Sanna Caria
L’ultima asta è stata dedicata all’arte “ultracontemporanea”, nell’ambito del format “4-U New”. Di cosa si tratta?

Attilio Meoli: Come accennato all’inizio, con il format di 4-U new Arte Contemporanea l’obiettivo è quello di presentare al pubblico delle ricerche contemporanee spingendoci non oltre i 30 anni di distanza.

A tal proposito, quella fascia consistente di collezionismo prevalentemente interessata a questo segmento di mercato fatica – almeno in Italia – ad andare oltre il contesto delle gallerie per soddisfare la propria domanda. Tramite questo formato abbiamo deciso dunque di ampliare l’ambito di offerta, dando la possibilità al pubblico contemporaneo di approcciarsi ad opere e autori contemporanei.

Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021 | Sislej Xhafa: Cal-al sheik, 2000
Sislej Xhafa: Cal-al sheik, 2000 – stampa su telone in pvc, borchie e ganci in caucciù, 820 x 1050 cm | Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Che cosa vi ha spinto a operare nel mercato primario a contatto diretto con gli artisti e con le tendenze più attuali?

Attilio Meoli: Se parliamo del format 4-U new, anche in questo caso mercato primario non è il termine più corretto. I lavori presentati sono certamente contemporanei, ma solitamente presentano già dei passaggi sul mercato.

In linea di massima, potrebbe sembrare una scelta peculiare data la natura di una casa d’asta, ma, del resto, anche nel mercato primario operano gallerie che propongono artisti storicizzati e la separazione dei due segmenti non è poi così rigida e netta.

Ad oggi, infatti, ci troviamo ad affrontare un contesto di estrema fluidità – ormai in qualsiasi tipo di settore – e ragionare sulla base di standardizzazioni dal sapore un po’ troppo datato non appare una strategia funzionale ad affrontare una complessità che non ha eguali nella storia.

In generale, nel momento in cui ci viene sottoposto dai loro collezionisti il lavoro di un artista, c’è ovviamente un processo di validazione lungo ed approfondito.

Parte del lavoro consiste anche nell’evitare di auto-vincolarsi sulla base di convenzioni e segmentazioni che, certo, esistono e continueranno ad esistere, ma che necessitano inevitabilmente di una riattualizzazione costante.

Art-Rite | Installation view: 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Installation view: 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Come affrontate l’inevitabile componente di rischio connessa a questa scelta?

Attilio Meoli: Il rischio è un concetto relativo e insito nel fare impresa in qualsiasi tipo di settore quando si sceglie di innovare. La realtà di oggi spinge in una direzione che non ammette una stagnazione apatica e passiva.

Diventa inevitabile guardare verso nuovi orizzonti, aprirsi a nuove occasioni senza ovviamente perdere di vista e snaturare la propria identità.

Nel momento in cui si presenteranno difficoltà le affronteremo al meglio delle nostre possibilità e secondo le specificità del caso. Non esistono ricette universali quando la realtà da affrontare è estremamente complessa.

Ad oggi comunque, guardando ai risultati, la nostra scelta si sta rivelando adeguata alle nostre aspettative e ai nostri obiettivi di medio/lungo periodo e che lascia ben sperare per il futuro.

Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021 | Ian Tweedy: Senza titolo, 2007
Ian Tweedy: Senza titolo, 2007 – olio su tela, 60,5 x 90 cm | Art-Rite, 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Indubbiamente, c’è stata un’evoluzione generale, ancora in corso, derivata dalle limitazioni degli ultimi anni. Che cosa è cambiato di più per la vostra realtà e cosa vi piacerebbe vedere di diverso da come è adesso?

Attilio Meoli: Come tutti ci siamo dovuti adeguare alla situazione di più assoluta contingenza e grazie all’online, a livello di vendite, siamo riusciti a dare una continuità soddisfacente, sostanzialmente in linea col periodo pre-covid, riuscendo ad affacciarci ad un bacino di utenza più ampio.

In linea di massima comunque, per quel che ci riguarda, non ci sono stati ancora grandi ‘sconvolgimenti’.

Durante i picchi della pandemia abbiamo sfruttato il tempo a disposizione per riflettere sul percorso fin qui fatto e su un necessario riposizionamento nel nuovo mondo post-pandemico.

Guardando in avanti posso dire che Art-Rite è una realtà pronta ad abbracciare la portata innovativa del periodo attuale e pensare al futuro, ma sempre con i piedi per terra.

Per fare qualche esempio, ci piacerebbe approfondire il filone degli NFT per capire come potrebbe essere declinato in una realtà come la nostra, nonché implementare ulteriormente lo strumento del virtual tour in modo da offrire esperienze sempre più coinvolgenti ai nostri collezionisti.

Nell’immediato poi l’obiettivo è quello di indagare meglio le loro richieste ed esigenze in merito al format delle aste in un’ottica di costante miglioramento dei livelli di servizi offerti.

FONTI e APPROFONDIMENTI:
- sito ufficiale di Art-Rite auction house (link)
Art-Rite | Installation view: 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021
Installation view: 4-U new Arte Contemporanea, 12/10/2021

Alice Traforti

Founder e Redazione | Vicenza
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