Format unico nel suo genere, FISAD, Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design, e la XIV edizione del PNA, Premio Nazionale delle Arti, hanno portato a Torino 20 Accademie straniere e 35 Accademie e scuole d’Arte italiane.
Dal 14 ottobre al 17 novembre circa 400 opere, insieme ad eventi e performance hanno animato in città una mostra diffusa dalle aule dell’Accademia alla Fondazione Giorgio Amendola, al Polo di Scenografia dell’Accademia Albertina, l’ex Fabbrica Incet, Camera – Centro italiano per la fotografia, il Circolo degli artisti, il Quartiere Barca, via Anglesio e la Sala cinematografica della RAI.
Ideato e curato dal regista Salvo Bitonti, Direttore uscente dell’Accademia Albertina, il FISAD, alla sua seconda edizione, è aperto, oltre che alle arti visive a quelle arti performative: teatro, danza e circo. Hanno partecipato, oltre a diverse accademie Europee, India, Australia, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia. Ospiti d’onore Russia e Cina.
Il tema proposto agli studenti, BUILDING A NEW WORLD – COSTRUIRE UN NUOVO MONDO, riflette sulla capacità dell’arte di progettare un futuro possibile per tutti e sulla responsabilità di scuole e accademie nel dotare gli artisti di strumenti per immaginare un mondo migliore.
Di questo abbiamo parlato con il Presidente del Festival e neo nominata Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti, Paola Gribaudo, che racconta i suoi progetti per un’Accademia sempre più aperta al mondo e al futuro.
Lo scorso ottobre l’Accademia Albertina ha inaugurato con il FISAD e il PNR una grande kermesse artistica che a portato a Torino studenti da tutto il mondo, rafforzando l’immagine della città come polo internazionale delle arti contemporanee. Me ne può parlare?
Paola Gribaudo: Al principio del mio incarico, ai primi di aprile 2019, mi sono trovata immersa nell’organizzazione piuttosto impegnativa della seconda edizione del FISAD, un evento diffuso in modo capillare in città che ha coinvolto l’ Accademia,il Castello di Rivoli, la Fondazione Amendola, la Rai, il Circolo dei Lettori, Camera – Centro Italiano per la Fotografia e Nuvola Lavazza. Abbiamo ottenuto la partecipazione di Accademie internazionali anche molto lontane, come Australia ed Etiopia e questo ci ha fatto particolarmente piacere.
Come neo eletta Presidente, potrebbe raccontarmi i suoi progetti per l’Accademia?
Paola Gribaudo: Il contributo personale che mi auguro di dare all’Accademia durante il mio mandato è proprio quello di un allargamento internazionale non solo per quanto riguarda le mostre ma per l’Accademia stessa. C’è un progetto molto interessante che è allo studio del Ministero dell’Istruzione. Sono appena tornata dal Bahrain, che vorrebbe stabilire con noi una joint-venture per creare le condizioni per ‘esportare’ un’Accademia nel loro paese. Il Ministero si è dimostrato molto interessato a questo progetto.
Oltre al Bahrain, ci sono stati dei primi contatti con altri paesi del Sudest asiatico, ad esempio la Corea, l’Indonesia e Taiwan hanno espresso interesse nell’ importare il know-how italiano, in fondo in Italia abbiamo le accademie più antiche al mondo. Stiamo cercando di mettere a punto il progetto, forse con la collaborazione di altre due Accademie di Belle Arti, Brera a Milano e Venezia. Vorremmo riunire queste potenzialità per avere maggiore forza, e per capire insieme i prossimi passi per procedere. Naturalmente con i mezzi che ci saranno messi a disposizione, siamo un ente pubblico e gran parte dei nostri progetti possono avvenire grazie a donazioni e a sponsorizzazioni.
Esportare la nostra cultura artistica significherebbe portare in diversi paesi le nostre tecniche antiche, come l’incisione ad esempio. Poi, naturalmente, l’arte contemporanea con il digitale, la video art, e tutti quegli strumenti che sono molto richiesti oggi a livello professionale, nel cinema e nella televisione.
A proposito di creare sinergie, è stato recentemente creato un Polo delle Arti a Torino, mi spiega di cosa si tratta?
Paola Gribaudo: Cercare delle sinergie fa parte del mio pensiero, perché credo che il difetto dei vari soggetti che a Torino fanno cultura sia quello di essere autoreferenziali. Il Polo è una collaborazione siglata a fine agosto con il Conservatorio di Torino. Con il Polo delle Arti realizzeremo dei master di terzo livello e il primo a partire sarà dedicato al rapporto fra musica e immagini per il cinema, televisione e i nuovi media, approfondendo tematiche relative a un lavoro coordinato fra registi, compositori, scenografi, assistenti alla regia, tecnici del suono sia nella composizione di colonne sonore che nei programmi televisivi, audiovisivi, video clip ecc. Nel polo coinvolgeremo anche Rai, Museo del Cinema, Politecnico e Università.
Il progetto di un allargamento internazionale dell’Accademia Albertina è nelle sue intenzioni anche propedeutico a scambi internazionali di residenza o alla possibilità di ‘esportare’ i nostri giovani artisti? È stato più volte rimarcato che, per quanto bravi, hanno una scarsa visibilità all’estero…
Paola Gribaudo: Quest’ area è di pertinenza del Ministero della Cultura, e credo che inizi ad esserci una maggiore apertura in questo senso. Naturalmente questo è un discorso che riguarda anche il mercato, coinvolge le gallerie italiane che tendono a mandare avanti sempre gli stessi nomi, che sono molto spesso stranieri.
Da molti anni si occupa di realizzare libri d’arte in tutto il mondo come consulente di editori, gallerie d’arte, artisti, collezionisti, Musei e Fondazioni e molte sue pubblicazioni hanno vinto riconoscimenti prestigiosi e ottenuto copertine di magazine letterari italiani e internazionali. Di questa grande esperienza, che cosa pensa di portare in Accademia?
Paola Gribaudo: Una cosa cui tengo molto perché fa parte della mia esperienza professionale è impegnarmi in un restyling grafico della comunicazione dell’Accademia. Ad esempio, sta per uscire una nuova guida della Pinacoteca, e vorrei realizzare una collana intitolata I Quaderni dell’Accademia, una collana di cataloghi con cui i professori segnaleranno i progetti più interessanti fatti con gli studenti durante l’anno.
Inoltre, dal momento che ho lavorato per molti anni producendo libri con artisti di tutto il mondo, spero di riuscire a portarli in Accademia, ovviamente collaborando con il direttore cui fa capo l’attività didattica, per organizzare con loro workshop per gli studenti.
Torino è la culla dell’arte contemporanea, e mi è spesso capitato che mi chiedessero perché artisti importanti che ancora vivono a Torino, protagonisti dell’Arte Povera, non abbiano mai collaborato con l’Accademia. Anche questo sarebbe un bel tema da sviluppare.
Se non sbaglio l’Accademia ha in programma una serie di mostre, alcune delle quali inaugurano prossimamente, me ne può parlare?
Paola Gribaudo: L’idea è quella di valorizzare il nostro patrimonio, che non è abbastanza conosciuto. Innanzitutto dedicheremo una mostra all’anno a un docente dell’Accademia. La prima, che inaugura il 28 di novembre, è rivolta ad arte e scenografia e dedicata a Paola de’ Cavero. Dedicheremo una stanza alle sue scenografie sulla Carmen, in concomitanza con la Carmen che andrà in scena al Teatro Regio in dicembre.
In primavera ci sarà una grande mostra sul Barocco a Venaria Reale, ed è prevista la partecipazione di diverse realtà torinesi fra cui l’Accademia, titolare di un grande numero di opere Barocche.
Il prossimo anno in questo periodo vorrei realizzare una mostra dal titolo Disegnare la città. Abbiamo disegni bellissimi, fra i molti, ad esempio, quelli dei marmi di Siena e delle sculture di Edoardo Rubino allo storico Caffè Baratti, provenienti dal Fondo Casanova donato dalla vedova dell’architetto Giulio Casanova all’Accademia. La mostra, aperta alla città, si snoderebbe con un percorso fra Accademia, La Fondazione Accorsi e il Museo della Reale Mutua.
Molto importante è la mostra che inaugurerà il prossimo 5 dicembre nella sala dei Cartoni Gaudenziani, una preziosa raccolta di cinquantanove cartoni preparatori, quasi tutti riferiti a i dipinti di Gaudenzio Ferrari e della sua scuola, dal 1515 al 1610. Stiamo rifacendo la sala con una nuova illuminazione, e saranno allestiti dei touch-screen dove sarà possibile vedere, accanto ai cartoni preparatori, le opere realizzate, che si trovano in vari musei del mondo.
È in programma la realizzazione di un nuovo catalogo che, come la mostra, mettera’ in relazione cartoni e opere eseguite.
L’intenzione successiva è quella di proporre a grandi musei del mondo scambi di opere, di modo da diffondere la conoscenza di questo nostro grande patrimonio, che Pierre Rosenberg, uno dei grandi direttori del Louvre, passava ore ad ammirare, perché veramente unico.
Quindi, riprendendo il concept del FISAD, un programma a tutto tondo per aprirsi al mondo attraverso la cultura e la bellezza..
Paola Gribaudo: Assolutamente. Cito spesso una frase di Adriano Olivetti “La bellezza è cultura e la cultura rende liberi. Saranno la bellezza e la cultura a dirci come essere felici”. Io aggiungo: l’istruzione e la curiosità di aprirsi verso il mondo.
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