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WopArt Fair a Lugano. Le proposte di sei espositori

È ormai nostra consuetudine visitare fiere del contemporaneo in giro per l’Italia e sondare per voi alcune scelte delle gallerie. Questa volta abbiamo varcato il confine svizzero per recarci a Lugano alla quarta edizione di WopArt – Work on Paper Fair, la fiera internazionale dedicata alle opere su carta, che si è conclusa lo scorso 22 settembre. Fra le proposte di quest’anno, abbiamo selezionato una rosa di espositori fuori dai soliti schemi, che ci hanno raccontato le loro scelte espositive e i loro progetti.

Atipografia Associazione Culturale, Arzignano (Vi)

Perché avete scelto di presentare Josh Rowell e Stefano Mario Zatti a WOPART 2019?

Elena Dal Molin (Presidente): le opere di questi due artisti sono in un certo senso ‘affini’ proprio perché di segno opposto. Josh Rowell è un artista inglese nato nel 1990 che ha inventato un codice-colore linguistico, come è evidente dalla serie ‘Painting Language’ esposta a WOPART, che imitando la funzione del computer nella nostra società tecnologicamente avanzata, mette in evidenza la complessità dei moderni sistemi di comunicazione digitale. Selezionando accuratamente passaggi di testo, Rowell li traduce in un testo visivo fatto di punti colorati. In queste opere Le Notazioni di Raymond Queneau sono tradotte in quattro lingue: inglese, francese italiano e tedesco. L’aspetto intrigante del lavoro di Rowell è che ogni singolo pezzo è sostenuto da un sistema di codifica che esplora i confini fra il mondo dell’informazione e quello dell’estetica digitale, e allo stesso tempo celebra la natura del ‘fatto a mano’ e il gesto della pittura.

Josh Rowell; Painting Language, 2019
Wopart Lugano
Josh Rowell: Notations, Exercises de Style (Francais), dalla serie Painting Language, 2019 – Acrilico su carta | Courtesy Atipografia, Arzignano (Vi).

Stefano Maria Zatti trascrive i tre canti della Divina Commedia, con una densa scrittura spiraliforme dall’esterno verso l’interno, che diventa quasi una ‘mappatura’ visiva dell’opera di Dante. Nell’ Inferno la scrittura è molto concentrata, mentre nel Purgatorio i cerchi sono più ampi e si addensano al centro, per indicare la montagna, dove i caratteri diventano quasi impercettibili; il Paradiso è al contrario ritmato da cerchi di luce. La scrittura è per Zatti, che ha un rapporto mistico, quasi esoterico con l’arte, una pratica tesa verso la trascendenza. Un ulteriore sviluppo di quest’opera prevede che il Paradiso sia inciso su specchio mediante laser; l’Inferno sarà inciso su uno specchio dipinto di nero, sul quale l’artista interverrà manualmente graffiando il colore per trascrivere il testo.

Stefano Maria Zatti : Studio per la Divina Commedia, 2017 Wopart Lugano
Stefano Maria Zatti : Studio per la Divina Commedia, 2017- biro su carta. |Courtesy Atipografia, Arzignano (Vi)

@Casagallery Itinerante, Bologna

Perché avete scelto di presentare Claudio Rosi e Barbara Ceciliato a WOPART 2019?

Barbara Ceciliato: abbiamo selezionato questi lavori in quanto entrambi rappresentano, in un certo senso, dei “work in progress” e sono quindi fedeli allo spirito di progetto aperto della galleria. Di Claudio Rosi abbiamo scelto una serie di lavori intitolata Paesaggi, acquarelli su carta che sono stati eseguiti nel 1995. La serie è stata ripresa dopo tanto tempo, nel 2019, con un intervento dell’artista che ha voluto introdurre una variante: degli innesti specchianti inseriti all’interno della composizione in maniera armonica e delicata, per permettere allo spettatore di entrare all’interno di questi lavori, dove la cromia vivace è orchestrata in modo tale da suggerire una riconoscibilità paesaggistica, le cui forme tuttavia sono generalmente astratte.

Claudio Rosi,: Paesaggi , 1995-2019 
Wopart lugano
Claudio Rosi: Paesaggi , 1995-2019 – Tecnica mista su carta |Courtesy Casagallery Itinerante, Bologna.

Anche i lavori di Barbara Ceciliato hanno un iter storico ed uniscono diverse tecniche: fotografia, collage e grafica.  Gli Abiti Orientali sono fotografie – scattate nel 2001 alla Rocca di Fontanellato in provincia di Parma- di dipinti anonimi tardo-settecenteschi presenti in una sala della Rocca, raffiguranti figure in costumi orientali. Le fotografie sono state tagliate lasciando solo la parte superiore dei personaggi, mentre l’abito è stato ricostruito in stoffa secondo l’ideazione dell’artista, con tessuti adeguati all’ipotesi di partenza. Completano queste opere degli interventi grafici che delineano, con un inchiostro particolare, i contorni delle immagini fotografiche.

Barbara Ceciliato:  Abiti Orientali, 2001-2019 Wopart Lugano
Barbara Ceciliato: Abiti Orientali, 2001-2019 – Tecnica mista su carta. Courtesy Casagallery Itinerante, Bologna.

@Floris Art Gallery, Milano.

Perché avete scelto di presentare Paolo Amico a WOPART 2019?

Francesco Floris: La nostra galleria punta su artisti giovani, e abbiamo pensato che WOPART fosse un habitat naturale per l’artista siciliano Paolo Amico, due volte finalista al premio Cairo, che lavora esclusivamente su carta mediante l’utilizzo di penne a biro, coniugando creatività a una tecnica sopraffina. Infatti le sue opere non sono mai banali. In fiera a Lugano abbiamo presentato un progetto specifico intitolato ‘La Luce nella Carta’, in cui l’artista ricrea l’effetto del neon. La carta bianca funge da fonte luminosa che viene assorbita da strati su strati di biro colorate, dai toni più chiari a quelli più scuri, fino ad ottenere l’effetto luminoso di un vero e proprio neon. È l’inverso del processo creativo di Michelangelo, che estraeva la scultura dal blocco di marmo per far uscire l’immagine racchiusa in esso.

Paolo Amico: Caratteri , 2018-2019 Wopart Lugano
Paolo Amico: Caratteri , 2018-2019 – Penne a sfera colorate su carta | Courtesy Floris Art Gallery, Milano.

Ogni opera palindroma presenta due differenti punti di vista osservabili mediante la rotazione della stessa. Ecco che ad esempio il 12 diventa 51 e doom si trasforma in mood. A questo proposito le opere sono state montate su un supporto rotante, in modo tale che lo spettatore possa interagire con esse. Come home gallery, l’idea di rompere gli schemi e di avvicinare le persone all’opera, di toccarla, fa parte del nostro DNA. Tutte le opere sono registrate in time-lapse, e ogni opera è accompagnata dalla proiezione del video di realizzazione mediante l’uso di i-Pad a parete, per rendere lo spettatore edotto della quantità di tempo necessaria alla realizzazione, che non è indifferente, anche perché una volta steso il tratto a biro non può essere corretto.

Paolo Amico: On-off , 2018-2019
Wopart Lugano
Paolo Amico: On-off , 2018-2019 – Penne a sfera colorate su carta | Courtesy Floris Art Gallery, Milano.

WopArt Project Space

Perché avete scelto di presentare International Laser Print Show a WOPART 2019?

Marco Roberto Marelli (curatore del progetto): lnternational Laser Print Show a WOPART nasce dalla volontà di portare un’ ‘isola felice’, uno spazio non commerciale all’interno di una fiera. L’idea nasce a Torino, partecipando ad un evento realizzato dal collettivo di CampoBase, un nuovo “curator-run space” dedicato alla ricerca e alla sperimentazione.

Elisa Muliere: Blue Etudes, 2019
Elisa Muliere: Blue Etudes, 2019 | Courtesy Adiacenze.

Abbiamo pensato che il format dell’evento potesse essere modificato e introdotto in fiera, invitando anziché degli artisti, un numero di project space di diverse nazioni. Questi 11 spazi, che provengono da Turchia, Italia, Svizzera, Romania, Stati Uniti e Messico, sono stati selezionati da curatori di fama internazionale e ognuno di loro ha avuto assoluta libertà di presentare dieci file in PDF che ben rappresentassero la loro identità.  Abbiamo avuto la concessione di stampare questi file, solo per la durata di WOPART, in copie illimitate, che vengono cedute in cambio di un’offerta libera. Il ricavato viene devoluto in beneficenza all’ospedale del Bambin Gesù di Roma.

International Laser Print Show, Sezione Project Space |Wopart Fair Lugano 2019
Installation view: International Laser Print Show, Sezione Project Space |Wopart Fair Lugano (CH) – 2019 | Courtesy Wopart Fair.

@La Fabbrica del Cioccolato, Fondazione per l’arte, la cultura e lo spettacolo. Torre (Blenio) CH.

Perché avete scelto di presentare la performance di Simon Berz a WOPART 2019?

Giovanni Casella Piazza (Presidente): La Fabbrica del Cioccolato è una fondazione per l’arte, la cultura e lo spettacolo senza scopo di lucro che dal 2016 si dedica alla promozione e al sostegno della cultura e dell’arte contemporanea come attività di creazione, spesso collaborando con accademie e istituzioni. Inoltre si occupa della conservazione di un patrimonio storico e archeologico, l’ex complesso industriale della Valle di Blennio. La fabbrica di cioccolato, costruita all’inizio del ventesimo secolo, cessò la produzione nel 1968, e uno degli scopi della fondazione è quello di renderlo un luogo d’interesse culturale per la comunità della valle.  Ospitiamo artisti che presso di noi sviluppano progetti, e la parte espositiva è il risultato di questi processi di produzione culturale in Fabbrica.  

Simon Berz: Cut Out,  2019 - performance. Wopart Fair Lugano | Courtesy La Fabbrica del Cioccolato
Simon Berz: Cut Out, 2019 – performance, Wopart Fair Lugano | Courtesy La Fabbrica del Cioccolato

Siamo stati invitati a WOPART per il secondo anno, e abbiamo voluto presentare la Fondazione come tale, portando delle opere su carta di artisti che sono attualmente esposti presso La Fabbrica del Cioccolato. Marcus Keibel, artista di Berlino che lavora con grandi installazioni, Debora Hirsch, video artista italo-brasiliana che ha presentato in Fabbrica dodici video di dodici artisti, e Simon Berz, musicista e compositore di Baden (CH), che ricava dalla musica delle opere grafiche, al momento in residenza alla Fabbrica. Erano anche presenti collage di Marie-Jeanne Bagnasco, artista di Strasburgo che lavora esclusivamente su carta.

Simon Berz, artista del suono, batterista e titolare della scuola di musica Badabum a Zugo, ha presentato la performance Cut Out. Berz lavora con musica sperimentale e improvvisata, sound art, performance innovative e mediazione estetica del suono, per stimolare l’interazione e la partecipazione del pubblico.  Durante la performance, l’artista percuoteva con delle bacchette di legno intinte nell’inchiostro a china dei fogli di carta, seguendo i diversi toni della musica, ottenendo dei segni, ‘beaten drawings’ o annotazioni, come l’artista le definisce, che ricordano un’estetica orientale. Cut Out è un processo di riflessione sul tempo, sui movimenti, sulla notazione e l’interpretazione.

Simon Berz: Cut Out,  2019 - performance. Wopart Fair Lugano | Courtesy La Fabbrica del Cioccolato
Simon Berz: Cut Out, 2019 – performance, Wopart Fair Lugano | Courtesy La Fabbrica del Cioccolato

@TSEKH Contemporary art gallery, Kiev (UA), Vilnius (LT)

Perché avete scelto di presentare Ievgen Petrov e Mykola Bilous a WOPART 2019?

Olexandr Shchelushchenko: a WOPART abbiamo presento due artisti ucraini affermati in quanto volevamo testare la reazione di un pubblico internazionale. Ievgen Petrov è un artista molto riconosciuto in Ucraina, soprattutto per la sua tecnica ad acquarello e per la scultura. L’artista usa mezzi espressivi tradizionali, ma i suoi soggetti sono contemporanei, in alcuni casi si potrebbe dire ‘post-moderni’ perché intrecciano diversi piani spazio-temporali. I racconti di Petrov sono ricchi di sottili riferimenti a problematiche sociali del mondo attuale e a grandi maestri della storia dell’arte, come Bruegel, ad esempio. Spesso la loro vena ironica provoca un sorriso, ma offre anche una prospettiva diversa sulla storia contemporanea.

Ievgen Petrov : Opposite the sun  2019 Wopart lugano
Ievgen Petrov : Opposite the sun, 2019 – Watercolour on paper | Courtesy TSEKH Contemporary art gallery, Kiev, Vilnius.

Mykola Bilous ha inventato il suo modo di armonizzare il colore con un metodo del tutto originale. La base dei suoi dipinti è un colore terroso ottenuto mischiando in medesime proporzioni rosso blu e giallo. Su questo sfondo i soggetti, spesso ma non sempre tratti dal mondo del cinema, sono definiti con pennellate di colore puro e brillante, usando colori complementari. Il nero è usato esclusivamente per indicare il vuoto, l’atmosfera. Con questa tecnica, le figure dei personaggi appaiono come illuminate nella notte o in una scena teatrale in cui lo sfondo è oscurato, mentre la pittura raggiunge un effetto piatto e volumetrico allo stesso tempo, a seconda del punto d’osservazione.

Mykola Bilous: Kids on the sea, 2019
Mykola Bilous: Kids on the sea, 2019 – Watercolour on paper | Courtesy TSEKH Contemporary art gallery, Kiev, Vilnius.

Fonti e Approfondimenti

Associazione Culturale Atipofrafia, Arzignano(Vi) https://www.facebook.com/atipografia2014/

Casagallery Itinerante, Bologna.
https://www.casagalleryitinerante.com/

Floris Art Gallery, Milano
https://www.florisartgallery.com/

Fondazione La Fabbrica del Cioccolato, Torre (Blenio) C
https://www.lafabbricadelcioccolato.ch/

TSEKH Contemporary art gallery, Kiev (UA), Vilnius (LT)
http://tsekh.com.ua/

Alessandra Alliata Nobili

Founder e Redazione | Milano
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