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Flora Commedia: Cai Guo-Qiang agli Uffizi

Ha realizzato un’utopia scalando il cielo con una scala infuocata e ha incantato il mondo con gli spettacolari effetti speciali per i Giochi Olimpici di Pechino nel 2008: Cai Guo-Qiang, lo scorso 18 novembre, ha inaugurato alle Gallerie degli Uffizi la personale  Flora Commedia con uno spettacolo pirotecnico diurno sopra Piazza Michelangelo a Firenze. Cinquantamila fuochi d’artificio hanno dipinto nel cielo cascate di fiori colorati, ispirati alla Primavera di Botticelli.

Nato nel 1957 nella città portuale di Guangzhou, provincia del Fujian, Cai Guo-Qiang è cresciuto durante la Rivoluzione Culturale, figlio di un pittore calligrafo membro del Partito Comunista. Studente di scenografia alla Shanghai Theatre Academy, ha sviluppato un linguaggio concettuale fortemente radicato nelle tradizioni spirituali come il taoismo cinese, il Feng Shui e il buddismo. Nel 1986 si è trasferito in Giappone, dove ha iniziato a lavorare con materiali pirotecnici, sviluppando tecniche sofisticate e spettacolari di composizione pittorica con l’utilizzo della polvere da sparo. Dal 1995 vive e lavora a New York.

Inerente nell’uso delle polveri pirotecniche sono il concetto di distruzione e creazione ed aspetti mistici del Taoismo, religione e  filosofia di vita che propone l’accettazione di forze contrapposte. Le esplosioni che danno vita ai suoi dipinti trasformano un gesto potenzialmente violento in un atto liberatorio di generazione creativa.

La grande ammirazione di Cai per la pittura occidentale l’ha portato a realizzare un viaggio attraverso la Storia dell’Arte Occidentale, con tappa a Firenze, dove nel 2017 ha soggiornato per diversi mesi studiando i disegni dei maestri rinascimentali e le serre medicee del Giardino dei Boboli. Da questa residenza è nata la personale Flora Commedia: Cai Quo-Qiang agli Uffizi, co-curata del direttore della pinacoteca Eike Schmidt e da Laura Donati, che guida il Gabinetto stampe e disegni degli Uffizi. Abbiamo incontrato l’artista alle Gallerie degli Uffizi.

Flora Commedia, Cai Guo-Qiang agli Uffizi, photo by Carolina Pasargiklian
Come mai ha scelto di concentrarsi sui fiori del Rinascimento come principale soggetto di questa mostra?

Cai Guo-Qiang: Il Rinascimento è un movimento ricco di pensiero filosofico, politico e letterario, ma in Flora Commedia ho scelto di concentrarmi sul giardino rinascimentale ispirandomi a Botticelli per rappresentare con le forme e i colori dei fiori l’essenza del pensiero di un periodo che pone al centro l’uomo, con i suoi sentimenti, le sue emozioni. Nel percorso di realizzazione della mostra ho imparato moltissimo grazie allo spirito dei grandi maestri della pittura rinascimentale e sono stato ispirato dal senso di libertà  e dal calore che loro opera tutt’ora sprigiona, che mi hanno dato un senso di tranquillità.

Non solo l’opera di Botticelli, ma di Leonardo Da Vinci e Caravaggio. Oltre  alla Nascita di Venere e alla Primavera di Botticelli, mi sono ispirato alla Medusa di Caravaggio, e  Study of Birds è un omaggio a Leonardo.  La sala che apre la mostra, adiacente alle sale caravaggesche, crea una continuità fra il Maestro e il mio lavoro attraverso gli autoritratti, e  s’ispira ad una grande tradizione degli Uffizi, che possiede una collezione unica di ritratti.

Bad Kid! 2018 Photo by Yvonne Zhao, courtesy Cai Studio
Cosa l’ha impressionata nei ritratti di Caravaggio? E a proposito di autoritratti rinascimentali, pensa che il culto della personalità dell’artista sia vivo oggi come allora?

Cai Guo-Qiang: Oggi viviamo in un’altra epoca, completamente diversa e per questo è difficile fare paragoni con il Rinascimento. Ciò che mi ha colpito guardando le opere di Caravaggio è la sua capacità d’ esprimere un’indole  indomabile. Per me Caravaggio rappresenta lo spirito di ribellione. Al giorno d’oggi c’imponiamo dei limiti, a causa delle pressioni e delle regole imposte dalla società. Non siamo sempre liberi di esprimerci. Personalmente ho sempre avvertito la pressione delle regole, che m’ impone l’autocontrollo. Il mio modo di fare pittura, l’uso della polvere da sparo, dell’esplosione, è un gioco pirotecnico che ha un grande potere liberatorio perché è imprevedibile, impossibile controllarlo del tutto.

Accensione del dipinto con polvere da sparo ‘Study of Birds’, 2018. Photo by Tatsumi Masatoshi, courtesy Cai Studio
Il suo “Viaggio di un individuo attraverso la Storia dell’Arte Occidentale” ha aperto nuove direzioni nella sua pratica artistica?

Cai Guo-Qiang: Questa è la terza tappa del mio viaggio. Nel febbraio del 2019 farò un’altra mostra al Museo Archeologico di Napoli, poi il mio viaggio attraverso la Storia dell’Arte Europea proseguirà in Francia, dove il mio lavoro dialogherà con i movimenti delle Avanguardie del Novecento. La prima tappa del viaggio è stato il Museo Puskin di Mosca, la seconda il Museo del Prado a Madrid, dove mi sono confrontato con la pittura rinascimentale spagnola e in particolare con El Greco, un altro grande personaggio dell’arte occidentale i cui lavori sono dotati di grande spiritualità e libertà nella rappresentazione.

La mostra qui agli Uffizi ha un carattere prevalentemente romantico, a tratti persino fanciullesco, libero e rilassato. Invece a Napoli, città che ha una tradizione classica, greco-romana e inoltre risente della presenza esplosiva del vulcano e della vicinanza di Pompei, vorrei rappresentare qualcosa di totalmente diverso.

Study for the uffizi Flora n.3, 2018, polvere da sparo su tela. Photo by Yvonne Zhao, courtesy Cai studio

Il mio modo di fare pittura è prevalentemente astratto, ma qui agli Uffizi ho sperimentato nuove tecniche. Mi sono ispirato alla tecnica dei disegni a punta d’argento che ho conosciuto e studiato al Dipartimento di Disegno. I disegni ottenuti con questa tecnica non sono cancellabili, al contrario diventano più marcati con il passare del tempo. Da questo ho tratto ispirazione per il mio lavoro. Ho inciso sulla tela i contorni di fiori, petali e foglie con un coltellino, cospargendoli di polvere da sparo. Dopo l’esplosione, le linee di contorno bruciate restano nette, così come le ho tracciate. Anche il grande dipinto che illustra City of Flowers in the Sky, la performance pirotecnica nel cielo di Firenze, è stato eseguito con una nuova tecnica, disegnando con la polvere da sparo su carta giapponese, ma senza ricorrere all’esplosione.

Renaissance Flower Garden, 2018, polvere da sparo su tela, 300x400cm.Photo by Yvonne Zhao, courtesy Cai Studio
Qual è stato il pensiero che inizialmente ha scatenato il collegamento tra arte e polvere da sparo?

Cai Guo-Qiang: Ho iniziato a dipingere con la polvere da sparo nell’ 84. Nella mia città d’origine, l’uso dei fuochi d’artificio nelle festività civili e religiose è molto comune. Ma come ho spiegato prima, questo modo di fare pittura è  principalmente dettato da un mio bisogno di libera espressione, di sprigionare  un’energia senza vincoli. Il momento dell’esplosione è catartico, un atto di liberazione. Mio padre è sempre stato una persona molto rigorosa, molto ligia alle regole, e anche se ero in conflitto con questo suo tratto caratteriale, in parte, senza volerlo, l’ho ereditato. Ho anche vissuto in un’epoca particolare in Cina, in cui i canoni sociali e le regole imposte dalle autorità, il controllo, erano particolarmente stringenti. La mia via d’uscita, la maniera di liberare la creatività e le emozioni, è stata la mia attività artistica.

Ho scelto un metodo di lavoro imprevedibile, perché il risultato delle mie opere, sia pittoriche che pirotecniche, è prevedibile solo al 50%. Ad esempio ieri durante la performance City of Flowers in the Sky con i fuochi d’artificio diurni in Piazzale Michelangelo a Firenze, il vento ha fatto sì che i fiori ‘dipinti’ nel cielo si disperdessero più rapidamente , creando un effetto di colore sfumato, mentre in un giorno senza vento le forme sarebbero rimaste nette e definite più a lungo nel cielo. Ecco, l’effetto che si è verificato ieri, l’imprevisto, mi ha ricordato l’anima indomabile di Caravaggio.

Cai Guo-Qian agli Uffizi durante l’intervista. Photo by Carolina Pasargiklian
Cosa rende un’opera d’arte capace di comunicare a culture ed epoche diverse?

Cai Guo Qiang: Non credo ci possa essere un unico criterio di giudizio, perché i criteri cambiano a seconda delle epoche, del tipo di artista e del tipo di arte che pratica. Quando realizzo un lavoro e penso che il risultato sia davvero grande, mi sorge il dubbio se sia stato proprio io a realizzarlo: solo in quel momento so di aver creato una grande opera.

Pensa che l’arte possa in qualche modo avere un effetto sulla società?

Cai Guo-Qiang: Gli artisti vivono nella società, quindi è naturale che cerchino di influenzarla attraverso il proprio lavoro.

È questo anche lo scopo del suo lavoro?

Cai Guo-Qiang: Il mio fine ultimo è la ricerca interiore, trasformare me stesso.

Che consiglio darebbe oggi a un giovane artista?

Cai Guo-Qiang: di essere ironico, di divertirsi e  vivere senza stress il proprio lavoro.

City of Flowers in the Sky: Daytime Explosion Event for Florence 2018- Realized above the Piazzale Michelangelo, November 18, 3:50 pm, approximately 15 minutes-Fireworks Photo by Lin Yi, courtesy Cai Studio

 

Alessandra Alliata Nobili

Founder e Redazione | Milano
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